Contro Zona è un'area di pensiero che si focalizza sull'idea di relazione, di corpo, di città, di snodi che hanno la capacità di generare pensiero, tutto declinato attraverso la focale dell'arte contemporanea.
Nel 2013 questo serbatoio di idee si è coagulato dando forma ad una serie di esposizioni, talk, performance e convegni sul tema del corpo in relazione al contesto mestrino. In attesa che possano ri-crearsi le condizioni per dare forma a nuove edizioni del progetto, verrà usato questo spazio come serbatoio di materiali che possano formare un orizzonte di senso per noi fondamentale nel definire una pratica significativa del pensiero contemporaneo.
Penzo+Fiore
Nel 2013 questo serbatoio di idee si è coagulato dando forma ad una serie di esposizioni, talk, performance e convegni sul tema del corpo in relazione al contesto mestrino. In attesa che possano ri-crearsi le condizioni per dare forma a nuove edizioni del progetto, verrà usato questo spazio come serbatoio di materiali che possano formare un orizzonte di senso per noi fondamentale nel definire una pratica significativa del pensiero contemporaneo.
Penzo+Fiore
Contro Zona 2013
Rassegna di arte contemporanea - Mestre - 11 / 20 ottobre 2013
Contro Zona è una rassegna d'arte contemporanea che è stata pensata per la città di Mestre, i cui ideatori e attori principali sono artisti, curatori, istituzioni, gestori di spazi cittadini e partner privati. L'operazione nasce da una visione della città come un corpo che ha bisogno della globalità di se stesso per esercitare le sue funzioni vitali. Un corpo vivo, reale, dove ogni elemento ha una sua importanza fondamentale per il ruolo che riveste.
Mestre, per sua natura, è la città del reale. Questo reale è un contesto che vediamo, sentiamo e viviamo abbandonati al rischio del non controllo, passibili di coinvolgimento emotivo. La città dell'oggi, come l'ha definita qualcuno, il luogo dell'impossibilità dell'estasi estetica, dell'impegno sociale, del fare diretto. Per questo abbiamo immaginato di lanciare Contro Zona attraverso l'idea di una percezione emozionale del contesto, veicolata dal nostro stare | vitale | in relazione.
Davanti ai buoni progetti che coinvolgono città, artisti e istituzioni, ci si sente trasmettere l’entusiasmo che gli organizzatori emanano descrivendo il loro lavoro. A volte questo è frenato dalla macchinosità burocratica, dalla mancanza di fondi minimi, dall’assenza di referenti disponibili. Contro Zona, il cui scopo è mettere in dialogo Mestre con i giovani artisti, è passato nella cruna di molte difficoltà ma ha saputo farvi fronte con energia.
Angela Vettese per l'introduzione del catalogo di Contro Zona
Mestre, per sua natura, è la città del reale. Questo reale è un contesto che vediamo, sentiamo e viviamo abbandonati al rischio del non controllo, passibili di coinvolgimento emotivo. La città dell'oggi, come l'ha definita qualcuno, il luogo dell'impossibilità dell'estasi estetica, dell'impegno sociale, del fare diretto. Per questo abbiamo immaginato di lanciare Contro Zona attraverso l'idea di una percezione emozionale del contesto, veicolata dal nostro stare | vitale | in relazione.
Davanti ai buoni progetti che coinvolgono città, artisti e istituzioni, ci si sente trasmettere l’entusiasmo che gli organizzatori emanano descrivendo il loro lavoro. A volte questo è frenato dalla macchinosità burocratica, dalla mancanza di fondi minimi, dall’assenza di referenti disponibili. Contro Zona, il cui scopo è mettere in dialogo Mestre con i giovani artisti, è passato nella cruna di molte difficoltà ma ha saputo farvi fronte con energia.
Angela Vettese per l'introduzione del catalogo di Contro Zona
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Espansioni/contrazioni - opening 11 ottobre h. 18.00
Spazio aperto dalle h. 15.30 - annullo postale dall'apertura alle 19.30
Forte Carpenedo, orari di apertura dall'11 al 20 ottobre: mar - ven 15.30/19.00 | sab - dom 9.30/13.00 – 15.30/19.00
Silvia Berton, Alessandro Bevilacqua, Alvise Bittente, Elisa Bortolussi, Calzavara+Vettorello, Alessia Cargnelli, Lia Cecchin, Andrea Contin, Stefano De Longhi, Alice Di Lauro, Enkli Doja, Barbara Fragogna, Sandra Hauser, Daniela Manzolli, Arianna Marcolini, Paolo Melasi, Sara Mognol, Francesco Nordio, Benedetta Panisson, Samuele Papiro, Anna Ramasco, Mauro Semenzato, Lucio Serpani, Nicole Voltan.
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Il
movimento di espansione e contrazione descrive un'attitudine propria
del corpo vivo, un suo elemento funzionale che ne contraddistingue lo
stato di benessere lì dove tale attitudine non venga interrotta,
ingabbiata, scomposta, frammentata. Seguendo la linea di espansione che dal centro individuale porta verso l'esterno, si incontra il mondo che circonda l'umano, dall'infinitamente piccolo dello spazio limitrofo all'infinitamente grande del cosmo. Un movimento costante che si spinge verso un fuori e che rimbalza, subito dopo, verso un dentro.
La mostra “espansione/contrazione” nasce da un percorso che è stato proposto agli artisti nel luglio 2013. Da un lato un orizzonte di senso creato dal Prof. Tarca, sul superamento di un superamento, sulla problematizzazione di quella ricomposizione tra corpo e mente che ha caratterizzato gran parte del pensiero filosofico del '900 con la messa al bando di Cartesio, per una visione più laica della differenziazione e non assolutizzazione della verità del corpo. Dall'altro lato, due giorni di laboratori esperienziali durante i quali gli artisti si sono accostati, anche attraverso l'esperienza fisica vera e propria condotta da Paolo Maccagno, al pensiero di Alexander Lowen, fondatore dell'analisi bioenergetica, pratica volta alla cura dei blocchi psichici attraverso un approccio diretto alla risoluzione degli scompensi fisici. |
Drop-out - opening 11 ottobre h. 22.00
Centro Sociale Rivolta di Marghera, orari di apertura dall'11 al 20 ottobre: mar - ven 15.30/19.00 | sab - dom 9.30/13.00 – 15.30/19.00
Adalberto Abbate, Nicolas Clauss e Petrov Ahner.
A Mestre, la città del crescere della politica, quella in cui un festival ad essa dedicato aumenta le sue dimensioni di anno in anno, la questione dell'amministrazione e gestione della cosa pubblica non è solo faccenda da “governanti”, ma anche e di più di quella base in grado di lanciare segni costanti a chi deve far fruttare la rappresentanza. L'atteggiamento di drop-out, allora, caratterizza la capacità di uscire dal flusso inalterabile dello scorrere delle cose, per trovare la spinta autentica verso una trasformazione radicale del modello costituito.
Il Rivolta di Marghera è una pagina della storia politica della città, da qui l'idea di portare tre artisti che declinano un loro personalissimo sguardo su questo tema: Adalberto Abbate, Nicolas Clauss e Petrov Ahner.
Il Rivolta di Marghera è una pagina della storia politica della città, da qui l'idea di portare tre artisti che declinano un loro personalissimo sguardo su questo tema: Adalberto Abbate, Nicolas Clauss e Petrov Ahner.
Conferenza di apertura - 18 luglio 2013
“Il corpo come contesto e come testo”
Prof. Luigi Vero Tarca (Università Ca’ Foscari di Venezia Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali)
Il corpo costituisce uno dei temi centrali del pensiero del nostro tempo (prima sulla scia di Nietzsche, poi in varie direzioni da Merleau-Ponty a Galimberti etc.). Il fondamento filosofico di ciò risiede nell’acquisizione della consapevolezza che la separazione (o addirittura la scissione) tra la dimensione spirituale e quella corporea costituisce un atteggiamento patologico sia dal punto di vista del pensiero (come dimostrano le ricerche logico-filosofiche di Wittgenstein) che da quello della vita pratica (psicoanalisi etc.). Tale impostazione si colloca a sua volta all’interno di una dimensione di pensiero che, avvertendo la problematicità di ogni pensiero dicotomico e quindi gerarchico (da Derrida e Deleuze in avanti), mira a un nuovo atteggiamento complessivo nei confronti della vita e dell’esperienza del mondo.
Ma questa di superare le dicotomie – e in particolare del dualismo mente/corpo che molti ritengono sia stato egemone nella nostra cultura a partire da Descartes – presenta dei problemi di non poco conto, a partire dal rischio che anche la valorizzazione del corpo si presenti a sua volta come la ‘fissazione’ di un corpo che, se non tiene conto della dimensione integrale della corporeità, compresa quella mentale che alcune tradizioni sapienziali chiamano ‘sottile’, finisce per rovesciarsi in una nuova esperienza di dicotomia e quindi di scissione.
Attorno a queste domande, e sulle possibili risposte, si muove la relazione che viene presentata, la quale esplora le dimensioni per le quali il corpo si presenta nello stesso tempo come contesto del discorso e come testo a sua volta significante.
Prof. Luigi Vero Tarca (Università Ca’ Foscari di Venezia Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali)
Il corpo costituisce uno dei temi centrali del pensiero del nostro tempo (prima sulla scia di Nietzsche, poi in varie direzioni da Merleau-Ponty a Galimberti etc.). Il fondamento filosofico di ciò risiede nell’acquisizione della consapevolezza che la separazione (o addirittura la scissione) tra la dimensione spirituale e quella corporea costituisce un atteggiamento patologico sia dal punto di vista del pensiero (come dimostrano le ricerche logico-filosofiche di Wittgenstein) che da quello della vita pratica (psicoanalisi etc.). Tale impostazione si colloca a sua volta all’interno di una dimensione di pensiero che, avvertendo la problematicità di ogni pensiero dicotomico e quindi gerarchico (da Derrida e Deleuze in avanti), mira a un nuovo atteggiamento complessivo nei confronti della vita e dell’esperienza del mondo.
Ma questa di superare le dicotomie – e in particolare del dualismo mente/corpo che molti ritengono sia stato egemone nella nostra cultura a partire da Descartes – presenta dei problemi di non poco conto, a partire dal rischio che anche la valorizzazione del corpo si presenti a sua volta come la ‘fissazione’ di un corpo che, se non tiene conto della dimensione integrale della corporeità, compresa quella mentale che alcune tradizioni sapienziali chiamano ‘sottile’, finisce per rovesciarsi in una nuova esperienza di dicotomia e quindi di scissione.
Attorno a queste domande, e sulle possibili risposte, si muove la relazione che viene presentata, la quale esplora le dimensioni per le quali il corpo si presenta nello stesso tempo come contesto del discorso e come testo a sua volta significante.
Workshop per gli artisti di corpo contesto - 19/20 luglio 2013
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Incontro formativo teorico/pratico condotto da Paolo Maccagno su Alexander Lowen.
"Limite è una condizione che ha a che fare con l'idea di margine, di soglia, di liminarità. Un luogo sorgivo che dà vertigine, spaesamento, inquietudine, ma che attrae. Uno spazio e un tempo che si avverte come ignoto ma possibile, come una wilderness, un territorio selvaggio. Una condizione magica di sospensione che libera all'esplorazione. Limite non è solo un spazio e un tempo, è una postura da ricercare attraverso l'esperienza del corpo-proprio per sentirsi vivi. Il corpo espone al mondo. Il laboratorio propone la ricerca di una postura-limite esplorativa attraverso un lavoro sul corpo ispirato all'insegnamento di Alexander Lowen e al metodo Feldenkrais. Grammatica del corpo è grammatica del paesaggio. Limite è un ʻmovimento di esposizioneʼ a cui guardare quando ci si pone la domanda antropologica e filosofica di cosa sia l'umano (Nordic network for philosophical anthropology)." Paolo Maccagno |